Andrea Crescenzi

Sono uno psicologo e psicoterapeuta analitico AISPT (Associazione Italiana Sand Play therapy). Il mio approccio terapeutico coniuga il modello tradizione dell’analisi junghiana con la tecnica del gioco della sabbia (Sand Play Therapy).

La Sandplay Therapy o terapia del gioco della sabbia è un metodo terapeutico sviluppato da Dora Kalff, che si basa sulle teorie psicologiche di C.G. Jung. È una forma psicoterapia creativa. La terapia del gioco della sabbia consiste nel formare un’immagine con la sabbia, con l’acqua e con degli oggetti in miniatura; questo nello spazio libero e protetto del rapporto terapeutico e della sabbiera. Una serie di immagini nella sabbia rappresenta un confronto pratico continuo tra la coscienza e l’inconscio della persona che si ha di fronte, attraverso il quale si mette in moto un processo che può contribuire  a rendere possibile la cura e l’evoluzione della personalità.

Condivido con Jung il concetto secondo il quale l’obiettivo di una psicoterapia non è la guarigione bensì l’individuazione, ossia il diventare profondamente se stessi.

I sintomi, il dolore, il disagio, la malattia non sono “solo” mali da risolvere con il trattamento psicoterapeutico bensì alleati terapeutici, indicatori che il corpo e la psiche ci danno nei confronti del nostro sviluppo e del nostro andare verso noi stessi.

Condivido anche con Jung il concetto di autoguarigione. Lo psicoterapeuta non è in prima istanza un guaritore, bensì una persona che offre uno spazio per l’anima incontra. Lo fa senza avere aspettative nei confronti dell’altro e senza giudicarlo; è la persona che invece trae dai segnali del proprio inconscio – che siano i sogni, i quadri di sabbia, le immaginazioni attive – le indicazioni riguardo il proprio percorso.

Essere junghiani non significa soltanto aderire ad una teoria e di conseguenza ad una tecnica, bensì usare la propria esperienza come strumento terapeutico, poiché è la personalità del terapeuta, molto più della tecnica, ad essere efficace nella relazione con l’altro.

Nel mio percorso professionale sono venuto in contatto con contesti differenti, a volte opposti. Ho lavorato per anni nelle scuole in progetti di sostegno e integrazione rivolti ai ragazzi disabili, come responsabile del laboratorio di autonomia e del laboratorio musicale insieme al dott. Giovanni Bonifaci.

Collaboro da anni con gli studi della dott.ssa Letizia Sabbadini, neuropsicologa e ricercatrice, nel trattamento di bambini con deficit di natura neuripsicologica (DSA, ritardo mentale, autismo).

Gestisco ed organizzo laboratori di musicoterapia, sia per bambini che per adulti.

La mia più grande passione è però la musica. Suono il basso elettrico, il contrabbasso e faccio delle composizioni di musica elettronica.

La musica è tutto, è il luogo dove poter dire qualsiasi cosa.

E’ il luogo dove poter stare profondamente soli, suonando per se stessi in una stanza chiusa.

E’ il luogo dove dialogare con altri musicisti, ascoltarli, essere ascoltati, partire da uno spunto e arrivare altrove, improvvisare, migliorarsi insieme.

E’ il luogo dove è possibile rivolgersi ad un pubblico, stare su un palcoscenico, essere diversi da quello che siamo quotidianamente, diventare altro, giocare.

Contatti

andreacrescenzi.psico@gmail.com

3491572680

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